LA POESIA DI ANTONIO RAGONE
ono un poeta. E’ mia intenzione rivalutare la Poesia in generale e i grandi Poeti dimenticati. Sto portando avanti questo sito con tanta passione ma anche con tanta fatica. Aiutatemi a farlo conoscere, il mondo con la poesia è un posto migliore. Grazie a tutti. Perché i poeti scrivono cose tristi? C’è il luogo comune che il poeta sia solo un sognatore; ‘ma il poeta potrebbe forse essere un bambino invecchiato, ma non è un sognatore, è un artigiano della realtà modificata in una forza allegorica grazie ad una dimensione icastica; il poeta non è un solitario scribacchino, è uno che attende in silenzio, anche per anni, l’occasione di un incoercibile trasferimento delle sue impressioni non trascendenti dalla realtà’. (A.Ragone ‘L’Isola nascosta Akkuaria 2007). Quindi non c’è persona più realistica che il poeta, che vive e soffre per la realtà in cui vive. Cito Ungaretti, quando fu soldato durante la prima guerra mondiale, sperimentando la paura, la crudezza della guerra, il dolore per la morte inspiegabile dei suoi compagni, avvertendo l’effimera essenza dell’uomo ‘Si sta come / d’autunno / sugli alberi / le foglie’ e un immediato desiderio di libertà ‘M’illumino / d’immenso’. Certo, non pensare ai poeti come a persone continuamente malinconici, anch’essi vivono la propria vita nella loro pienezza, di attimi di gioia e soprattutto di auto-ironia, comprendendo come sia almeno difficile, ma tuttavia desiderare e cercare di ‘scappare dalla tristezza e trovare una dimensione alternativa o parallela’. La vita, sempre, va accettata così com’è, poeti o non poeti, e viverla pienamente in tutta la sua interezza.
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